11 Punti chiave del GDPR legati al digital marketing

Per quanto riguarda il digital marketing, il GDPR cambia completamente il modo in cui gestire i dati degli utenti.
Il GDPR prevede che la raccolta dei dati personali debba essere pertinente allo scopo. Ciò significa che se hai in corso una campagna o un contest, puoi utilizzare le informazioni personali raccolte solo allo scopo per cui le hai raccolte.
Per usarle, ad esempio, per inviare newsletter successivamente alla campagna o al contest va chiesto all’utente uno specifico consenso.
In termini di database di marketing, le tue liste di clienti e nominativi dovranno essere pulite e riviste per garantire che la tua azienda possa identificare se il consenso è stato concesso in modo lecito e legale, se viene utilizzato per scopi espliciti e legittimi, quali dati sono stati raccolti e la precisione di tali informazioni.
Con la nuova normativa l’onere della prova passa alle aziende. In caso di contestazioni saranno infatti le aziende a dover dimostrare di aver rispettato la normativa di raccolta e trattamento dei dati personali.
Vediamo di seguito gli 11 punti chiave del GDPR che influenzano il Digital Marketing.
11 Punti chiave del GDPR legati al digital marketing
- Le persone possono chiederti l’accesso ai loro dati in tuo possesso.
- I dati personali possono essere conservati per un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali essi sono stati raccolti o successivamente trattati. Il titolare deve specificare il periodo di conservazione dei dati o i criteri seguiti per stabilire tale periodo di conservazione.
- In caso di dispute, l’azienda ha l’onere della prova: significa che devi essere in grado di dimostrare come e quando l’interessato ha acconsentito al trattamento dei dati. Quindi il consiglio per il marketing è quello di attrezzarsi per conservare le informazioni dettagliate sui consensi al trattamento dei dati raccolti.
- L’interessato deve essere in grado di revocare il consenso in qualsiasi momento (il diritto di opporsi) ed esercitare la revoca del consenso deve essere semplice come lo è stato il dare il consenso.
- L’interessato ha il diritto di chiedere all’azienda di poter visionare i dati che lo riguardano, di conoscere in che modo sono stati utilizzati e di cancellarli (diritto all’oblio).
- Il consenso è legato alla finalità, dovrebbe quindi riguardare tutte le attività di trattamento effettuate per gli stessi scopi. Se il trattamento dei dati è per più scopi, il consenso deve essere dato singolarmente, per ognuno di questi scopi.
- Il consenso non può essere richiesto mettendo l’interessato nelle condizioni di doverlo dare necessariamente, senza una scelta libera o genuina. Il consenso silenzioso, le caselle pre-spuntate non costituiscono consenso.
- Dati personali sui minori: se la tua azienda offre servizi online a minori allora devi ottenere un consenso di un genitore o tutore per poter trattare i loro dati personali a norma di legge.
- Il documento dell’informativa sulla privacy sul tuo sito web deve essere scritto con un linguaggio semplice e facilmente comprensibile all’interessato.
- In caso di violazione dei dati personali (data breach), Il GDPR introduce l’obbligo per tutte le aziende di notificare all’autorità garante ed a tutti gli interessati quando subiscono una violazione dei dati personali, nel caso in cui il titolare intraveda un rischio per la libertà e la sicurezza degli interessati coinvolti. Per “Violazione di dati” si intende la violazione di sicurezza che comporta accidentalmente o in modo illecito la distruzione, la perdita, la modifica, la divulgazione non autorizzata o l’accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati (Art. 4 p.12 GDPR). Diventa quindi fondamentale investire sulla sicurezza informatica del proprio sito web se attraverso il sito raccogliamo e conserviamo i dati che gli utenti ci inviano attraverso il form dei contatti.
- Nuovo onere per le aziende: la formazione obbligatoria ai dipendenti in termini di sicurezza e privacy. Il GDPR prevede che l’azienda debba erogare una formazione costante e sempre aggiornata ai dipendenti in termini di privacy, per evitare il rischio di diffusione illecita o di un utilizzo erroneo dei dati personali in relazione alle finalità di trattamento consentite. Inoltre, l’azienda deve essere in grado di dimostrare di aver erogato la formazione necessaria.