Perché abbiamo creato PrivacyOS

Tutto è iniziato nel 2016, dopo più di 15 anni di sviluppo software per la profilazione e l’analisi comportamentale nel settore del digital marketing.
Eravamo (siamo) esperti dello “sfruttamento” dei dati personali per il business e quando abbiamo preso in mano per la prima volta il GDPR siamo caduti dalla sedia: tutto quello che facevamo noi ed i nostri clienti era sotto il mirino dei Garanti.

Abbiamo cercato una soluzione che potesse proteggerci ma non l’abbiamo trovata e così abbiamo fatto ciò che sappiamo fare meglio: progettarla e svilupparla in casa supportati dagli studi legali dei nostri più grandi clienti.

Quando a gennaio 2018, dopo 6 mesi di analisi e più di un anno di sviluppo, abbiamo presentato PrivacyOS al mondo non sapevamo come raccontarlo: non era un CRM anche se si occupava di gestire la relazione tra azienda e clienti, non era un ERP anche se gestiva e conservava moltissime informazioni, serviva al marketing ma non faceva marketing…Avevamo sviluppato la prima soluzione di un mercato totalmente nuovo che abbiamo chiamato Cyber Data Protection.

A tutt’oggi PrivacyOS rimane in assoluto la migliore soluzione di Cyber Data Protection per la gestione dei Consensi in outsourcing.

Perché affidare la gestione dei consensi in outsourcing anziché gestirli in casa?

La gestione dei consensi è per l’azienda un’attività critica ed estremamente complessa, che non genera business ma rischia di creare solo problemi. Attività con queste caratteristiche sono per l’azienda delle commodity ed è conveniente gestirle in outsourcing: non ha senso portarsi in casa i costi ed i rischi di questa gestione quando è possibile delegarla a chi lo fa di mestiere, certamente in maniera più economica e sicura.

I Consensi sono i certificati legali della Privacy di cui tu e la tua azienda siete responsabili

Gestire i consensi in casa significa averne sottostimato la complessità ed i rischi.
Il consenso non è un semplice flag ON/OFF, magari con qualche informazione a corredo ma è equiparato ad un vero e proprio certificato legale della Privacy, che autorizza l’azienda a gestire di un certo cliente solo alcuni dati personali (non qualsiasi dato raccolto nel tempo, come a volte si crede…) per un certo fine ed entro un certo tempo.
Non rispettare questi certificati, non riuscire a dimostrarne la genuinità, non poterne garantirne la provenienza e la legittimità, scollegarli dall’informativa o dai dati personali insieme ai quali sono stati raccolti, utilizzarli anche se scaduti, non conservarne lo storico in maniera certificata, abusarne, violarli o perderli è un reato.
Sei davvero sicuro che spetti a te prenderti la responsabilità di tutto questo?

Gestire i consensi in casa non porta nuovo business alla tua azienda ma solo problemi, allora perché non gestirli in outsourcing?

Gestire i consensi in casa è un problema, soprattutto se utilizzi il CRM.
Il CRM non è progettato per gestire i certificati della Privacy ma per fare business sfruttando i dati personali dei tuoi clienti con il minor numero di vincoli possibile. In caso di ispezione è il CRM il primo applicativo ad essere messo sotto accusa e certamente, come tutti noi, non può garantire per se stesso: o lo usi per sfruttare i dati personali o per proteggerli.

Spostare la gestione dei consensi in outsourcing significa risparmiare soldi e fatiche (soprattutto negli aggiornamenti necessari all’allineamento costante con il Regolamento) ed anche delegare responsabilità e rischi legati a questa gestione.